02.05.2025
Dalla storia del gas alla rinascita di un serbatoio d’acqua a Blackhead Quarry

Nella storica Blackhead Quarry, a Dunedin, un vecchio serbatoio d’acqua, un tempo parte integrante dei lavori del locale gasometro cittadino, ha trovato nuova vita trasformato in un vivace chiosco di servizio.

L’iniziativa, avviata 18 mesi fa, non solo recupera un reperto industriale dal valore storico, ma risponde anche a esigenze pratiche di efficienza operativa e benessere dei dipendenti: il serbatoio, abbandonato da oltre un decennio, è stato riparato, dotato di impianti moderni e allestito con porta, finestre e un sistema di climatizzazione, diventando il luogo ideale per accogliere clienti e permettere a un dipendente flautista di esercitare la propria arte tra un carico e l’altro.

Il serbatoio, ritenuto appartenuto al complesso delle Dunedin Gasworks fondato nel 1863, rappresenta una testimonianza tangibile dell’epoca in cui il gas di carbone alimentava illuminazione e riscaldamento cittadino: dopo la dismissione della produzione di gas nel 1987 e il passaggio all’LPG fino al 2001, molti dei manufatti originari furono demoliti o trasferiti al museo dedicato, mentre questo serbatoio rimase in loco, riposando accanto alle cave di basalto di Blackhead senza un vero scopo.

Il manager Gavin Hartley, alla guida della cava da 18 anni, ha voluto coniugare la conservazione del patrimonio industriale con un concreto miglioramento operativo; inoltre, l’eliminazione del precedente sistema di pesa–ponte, basato su interfono, ha permesso di snellire le transazioni, integrando il chiosco direttamente nel flusso di lavoro giornaliero.

I lavori, iniziati un anno e mezzo fa, hanno previsto:
– Taglio e saldatura: aperture per porta e finestre, montaggio di nuovi supporti portanti saldati alla base del serbatoio.
– Impiantistica: posa di linee elettriche, sistema di climatizzazione con pompa di calore e installazione del software gestionale per la vendita tramite bilancia a corredo del caricatore.
– Finiture esterne: verniciatura e personalizzazione in stile “steampunk” per richiamare le origini industriali, un dettaglio che si sposa con il patrimonio della cava e attira l’attenzione dei visitatori.

L’ultimo step, l’installazione del software necessario per finalizzare le operazioni di pesatura e vendita, è stato completato poche settimane fa, consentendo l’apertura ufficiale del chiosco circa tre settimane fa.

L’adozione del chiosco come punto di interscambio diretto, dotato di bilancia e sistema di pagamento integrato, ha eliminato i tempi morti legati all’interfono e ai percorsi aggiuntivi verso gli uffici interni: ora i clienti terminano la transazione direttamente al punto di scarico, riducendo le attese e semplificando la gestione dei carichi; tale semplificazione ha già portato a una riduzione dei tempi medi di servizio e a un aumento della soddisfazione, come evidenziato dalle prime rilevazioni interne condotte dal team di Hartley

Il chiosco non è solo un’installazione funzionale, ma un tributo alla storia industriale di Dunedin, capace di rimettere in circolo un manufatto del gasworks secolare e di farne un attrattore per dipendenti, clienti e appassionati di archeologia industriale: in un’era in cui il recupero e la riqualificazione dei beni storici assumono crescente importanza, l’esperienza di Blackhead Quarry costituisce un modello replicabile per altri siti produttivi e culturali.