Gli impianti antincendio a schiuma sono costituiti da diverse apparecchiature, tra cui quelle per l’alimentazione dell’acqua, contenitori per i liquidi schiumogeni, tubazioni e valvole per la conduzione dell’agente estinguente al punto di utilizzo. Questi impianti sono obbligatori per legge in molte attività soggette al controllo del Corpo Nazionale dei Vigili del fuoco, e rappresentano una delle misure più efficaci di protezione attiva contro il rischio di incendio.
Esistono diverse tipologie di impianti antincendio, che possono essere attivati manualmente o automaticamente. Tra gli impianti manuali annoveriamo la rete idrica antincendio, che utilizza idranti e naspi per spegnere l’incendio utilizzando l’acqua come agente estinguente principale.
Gli impianti antincendio automatici, invece, possono essere di vario tipo, tra cui gli impianti a sprinkler, a schiuma, a gas estinguenti, ad anidride carbonica, a polvere, ad aerosol e i sistemi a riduzione del tasso di ossigeno. La scelta del tipo di impianto dipende da diversi fattori, tra cui il livello di rischio dell’attività da proteggere e le caratteristiche dei combustibili presenti.
Gli impianti antincendio a schiuma sono particolarmente utili per la protezione di rischi specifici, come i depositi di liquidi infiammabili, le aziende chimiche, gli hangar per aeromobili, i magazzini intensivi, ecc. La schiuma, ottenuta dalla miscelazione di un concentrato liquido di schiumogeno con acqua, è un ottimo agente estinguente per fuochi di classe A e B, e agisce principalmente per soffocamento e in parte per raffreddamento.
Le schiume antincendio si distinguono in diverse tipologie, in base al rapporto tra il volume della schiuma prodotta e della soluzione acqua-schiumogeno di origine. È possibile impiegare una delle seguenti tipologie di schiuma: proteinica, fluoro-proteinica, sintetica, fluoro-sintetica (AFF), filmante acquosa (AFFF), fluoro-proteinica filmante (FFFP), per liquidi polari (ARC) e bagnante (wetting agents).
La schiuma può essere utilizzata indistintamente sia in impianti manuali che automatici, ad esempio nei sistemi ad allagamento o saturazione (total flooding systems), dove la miscela acqua-schiuma viene scaricata all’interno di uno spazio confinato che racchiude il rischio da proteggere, garantendo una protezione adeguata.
Nei sistemi total flooding, le schiume a media e alta espansione devono essere scaricate ad una portata sufficiente per garantire il riempimento dell’ambiente protetto per un’altezza predeterminata prima che il danno assuma una dimensione inaccettabile. In particolare, per le schiume ad alta espansione, l’altezza o la profondità di ricopertura deve essere almeno il 10% superiore alla massima altezza in cui è presente un centro di pericolo e comunque non meno di 60 cm sopra il più alto di questi.
Il dimensionamento degli impianti antincendio a schiuma è regolato da normative europee come la norma UNI 13565-2 e americane come la norma NFPA 11A, e dipende da diversi fattori come la quantità e la tipologia dei combustibili presenti e le caratteristiche degli occupanti dell’edificio da proteggere. È importante garantire una regolare manutenzione degli impianti antincendio, che deve essere effettuata periodicamente come previsto dalle norme vigenti.
In conclusione, gli impianti antincendio a schiuma sono una soluzione efficace e versatile per la protezione attiva contro il rischio di incendio in attività soggette al controllo del Corpo Nazionale dei Vigili del fuoco. La scelta del tipo di impianto e il suo dimensionamento dipendono da diversi fattori, tra cui il livello di rischio dell’attività da proteggere e le caratteristiche dei combustibili presenti, e deve essere regolata da normative specifiche.