19.01.2024
La storia dei grandi serbatoi di acqua di MetzCostruiti 160 anni fa, i grandi serbatoi idrici situati sul punto più alto del centro di Metz avevano il compito di distribuire agli abitanti l'acqua proveniente dalla sorgente di Gorze. Tuttavia, con la creazione del Lago Madine, questi serbatoi hanno perso la loro funzione originale e sono stati adibiti a un altro uso dalla città. La storia inizia nel 1850 con l'arrivo del treno a Metz e la costruzione della stazione di Montigny-lès-Metz, che ha interrotto la principale fonte d'acqua della città. Gérard Auguste Van der Noot, architetto e ingegnere, venne incaricato di trovare una soluzione alternativa. Decise di attingere l'acqua da Gorze, ritenuta più igienica e abbondante. Dopo aver ottenuto l'approvazione del governo e un prestito di 1.446.000 franchi rimborsabili in 20 anni, i lavori iniziarono e durarono sette anni. L'acqua veniva trasportata attraverso un acquedotto sotterraneo di 14 chilometri fino ai bacini costruiti vicino a Récollets. Ogni bacino aveva una capacità di 1.500 metri cubi, e l'acqua veniva distribuita attraverso 26.000 metri di tubature a 62 fontane monumentali. Il costo totale del progetto fu di 3,5 milioni di franchi. Nonostante questi sforzi, l'approvvigionamento idrico rimase un problema con l'aumento della popolazione. Infine, la città iniziò a utilizzare l'acqua della Mosella e a scavare pozzi. I bacini continuarono a svolgere il loro ruolo fino alla seconda guerra mondiale. Negli anni '70, con l'introduzione del lago Madine come serbatoio di acqua potabile, i bacini di Hauts de Sainte-Croix persero definitivamente la loro utilità. Solo nel 2002 la città trovò un nuovo utilizzo per questi spazi. L'archivio comunale si trasferì in questi bacini, occupando 2.000 dei 3.000 metri cubi disponibili. Nonostante alcuni problemi di umidità, le vecchie cavità sono state riadattate per ospitare dieci chilometri di scaffalature e la sala di lettura dell'archivio è stata realizzata adiacente a un muro della cisterna e a un'ala del chiostro dei Récollets, con una copertura in vetro che mette in mostra le pareti delle grandi vasche.