Nell’ambito del progetto europeo OVERLEAF, il Centro Tecnológico AIMEN ha realizzato un serbatoio criogenico stampato in 3D del diametro di 1,5 metri, pensato per immagazzinare idrogeno liquido a temperature estremamente basse, destinato alle future applicazioni aeronautiche
.La struttura interna in termoplastico è stata prodotta con tecnologia di additive manufacturing di grande formato, mentre il guscio esterno in fibra di carbonio garantisce la resistenza meccanica necessaria per il volo: il processo di stampa ha richiesto oltre 100 ore di operatività continua in una cella robotizzata sviluppata da AIMEN, con monitoraggio termico in tempo reale per assicurare l’adesione ottimale degli strati; in parallelo, la collaborazione con il centro francese CANOE ha portato allo sviluppo di un nuovo materiale a base di termoplastico biobased rinforzato con fibre naturali, con l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale dei componenti aeronautici.
La transizione verso un’aviazione a zero emissioni richiede soluzioni in grado di immagazzinare grandi quantità di energia con pesi e volumi ridotti: l’idrogeno liquido, pur avendo un elevato contenuto energetico per unità di massa, necessita di serbatoi capaci di mantenere temperature intorno ai –253 °C; fino a oggi, i sistemi convenzionali si basano su materiali e tecniche di produzione costose e poco scalabili, con pesi che incidono significativamente sull’efficienza complessiva dell’aeromobile.
Il progetto OVERLEAF (OVErcoming cryogenic LayEred lightweight composiTes for Aircraft Fuel tanks) è stato concepito per superare questi limiti, puntando su materiali compositi avanzati e tecnologie additive di grande formato. Lanciato nel maggio 2022 sotto l’egida del programma Horizon Europe, OVERLEAF è coordinato da Aciturri, azienda aerospaziale spagnola con una consolidata esperienza nella realizzazione di strutture leggere; l’obiettivo principale è lo sviluppo di un serbatoio da 95 kg di capacità, testato fino al livello di maturità tecnologica TRL5 entro il 2025, che possa garantire performance e sicurezza nei rigidi ambienti criogenici.
Il consorzio coinvolge partner di eccellenza in diversi ambiti: dalla ricerca materiali (CANOE) alla validazione sperimentale (Università di Girona), fino allo sviluppo di soluzioni di isolamento termico e monitoraggio avanzato
Nel centro di O Porriño, in Galizia, AIMEN ha impiegato una cella robotizzata dotata di estrusori per termoplastico di grande diametro e sistemi di riscaldamento a infrarossi per ottimizzare l’adesione layer-by-layer: la piattaforma LFAM (Large Format Additive Manufacturing) utilizza bracci robotici a sei assi sincronizzati con un piano rotante, consentendo di costruire componenti di ampie dimensioni con precisione e velocità elevate; grazie all’uso di telecamere termiche, il team di AIMEN ha monitorato in continuo la temperatura superficiale, garantendo omogeneità e prevenendo difetti strutturali, fondamentali per la tenuta del serbatoio.
Il cuore interno del serbatoio, realizzato in un termoplastico biobased, è stato sviluppato in collaborazione con CANOE per resistere a temperature criogeniche senza perdere duttilità: il rinforzo con fibre naturali riduce l’impronta di carbonio del componente, rispondendo agli obiettivi di sostenibilità del progetto; all’esterno, la struttura in fibra di carbonio assicura rigidità e protezione meccanica, consentendo al serbatoio di sopportare le sollecitazioni di pressione e vibrazioni tipiche del volo.
Accanto ad AIMEN e CANOE, l’Università di Girona ha sviluppato una camera di prova a –253 °C per validare il comportamento a fatica e la permeabilità all’idrogeno dei materiali stampati; ICIS ha messo a punto un processo di trattamento per schiume aperte isolanti, aumentando l’efficienza termica del serbatoio e riducendo le perdite di evaporazione fino al 40%. Il coordinamento di Aciturri ha garantito l’integrazione delle diverse tecnologie e l’allineamento con i requisiti di sicurezza aerospaziale.