14.11.2025
Emergenza idrica a Sorso: un aiuto concreto alle famiglie per serbatoi e autoclavi

L’acqua che esce dal rubinetto sembra sempre la stessa, giorno dopo giorno. Ma in Sardegna nord-occidentale, e in particolare a Sorso, negli ultimi mesi questo gesto quotidiano è diventato più incerto, più fragile, più esposto a limitazioni e interruzioni: la grave emergenza idrica che interessa i Comuni collegati al sistema degli invasi Temo-Bidighinzu ha imposto misure restrittive importanti nell’erogazione dell’acqua potabile, con conseguenze molto pesanti soprattutto per chi, in casa, non dispone di alcuna riserva.

È in questo contesto che il Comune di Sorso ha scelto di intervenire in modo diretto e mirato, stanziando 100 mila euro dal proprio bilancio per sostenere le famiglie nell’acquisto e installazione di serbatoi e autoclavi domestici: la Giunta comunale ha approvato la Deliberazione n. 218 del 5 novembre 2025, aprendo una misura straordinaria di contributi a fondo perduto destinati proprio a chi oggi si trova più in difficoltà a gestire le limitazioni nell’erogazione idrica.

L’idea alla base del provvedimento è semplice, ma potente: se l’acqua non arriva in modo continuo, allora è necessario mettere i cittadini nelle condizioni di accumularla quando c’è, per poterla utilizzare quando la rete subisce riduzioni o sospensioni. Il serbatoio e l’autoclave diventano così un piccolo presidio domestico di resilienza: un polmone di acqua in casa, capace di attenuare l’impatto di turnazioni, cali di pressione, blocchi temporanei della fornitura. Per molte famiglie, però, l’installazione di questi impianti rappresenta una spesa non banale, che rischia di essere fuori portata in un momento in cui il costo della vita è già elevato.

La misura approvata dal Comune è gestita dal Settore Servizi Sociali e si rivolge alle famiglie residenti a Sorso, la cui utenza idrica sia collegata al sistema di distribuzione servito dall’invaso Bidighinzu. Non si tratta quindi di un intervento generico, ma pensato precisamente per chi è direttamente esposto alle restrizioni introdotte negli ultimi mesi.

A delimitare ulteriormente il perimetro dell’aiuto c’è il requisito economico: possono presentare domanda solo i nuclei con ISEE non superiore a 15.000 euro, privi di sistemi di accumulo idrico nelle proprie abitazioni e che non abbiano già beneficiato di altri contributi pubblici per la stessa finalità.

Il contributo è strutturato in modo da favorire soprattutto chi ha meno possibilità economiche: l’importo varia, infatti, da un minimo di 500 euro a un massimo di 1.000 euro, graduato in misura inversamente proporzionale al reddito; in altre parole, più il reddito è basso, maggiore sarà il sostegno erogato. Il contributo verrà corrisposto a saldo, solo dopo l’installazione dell’impianto e la presentazione della documentazione di spesa, a garanzia che le risorse pubbliche si traducano effettivamente in serbatoi e autoclavi funzionanti nelle case delle persone.

Utilizzare una parte delle risorse comunali per finanziare questi interventi viene definito un “investimento sociale finalizzato alla tutela della salute pubblica”, ma anche un segnale di vicinanza e di responsabilità verso la comunità, con l’obiettivo dichiarato di ridurre le disuguaglianze di accesso a un bene essenziale come l’acqua e di garantire condizioni igienico-sanitarie adeguate anche in situazioni di emergenza prolungata.

La scelta del Comune va infatti letta anche nella prospettiva della salute: l’acqua potabile non serve solo per bere o cucinare, ma per lavarsi, mantenere puliti gli ambienti domestici, garantire l’igiene di neonati, bambini piccoli, malati cronici, anziani non autosufficienti. Quando le restrizioni diventano frequenti o durano a lungo, chi non ha possibilità di accumulo rischia di vedere compromesse le condizioni minime di benessere e sicurezza in casa.

Serbatoi e autoclavi rappresentano dunque non solo una comodità, ma una prevenzione, specialmente in contesti dove la fragilità sociale e sanitaria è più marcata. Non è un caso che l’avviso preveda una chiara scala di priorità nella valutazione delle domande: verranno considerate prioritarie le richieste provenienti da nuclei con anziani non autosufficienti, persone con disabilità gravi, bambini sotto i tre anni e, più in generale, da soggetti in condizioni di particolare fragilità sanitaria o sociale.

Dal punto di vista operativo, le domande possono essere presentate dal 7 al 28 novembre 2025, seguendo le indicazioni riportate nell’avviso pubblico e utilizzando la modulistica resa disponibile sul sito istituzionale del Comune di Sorso.