Nel momento in cui si valuta una soluzione per l’accumulo d’acqua, sia essa per uso domestico o agricolo, la scelta tra serbatoi fuoriterra e interrati implica un compromesso tra costi iniziali, facilità di manutenzione, impatto estetico e prestazioni termiche.
I serbatoi fuoriterra offrono un’installazione rapida, costi inferiori e accesso diretto per controlli e riparazioni, ma risultano esposti alle intemperie e richiedono protezioni aggiuntive in climi rigidi; d’altro canto, i sistemi interrati, pur richiedendo scavi e un investimento iniziale più consistente, garantiscono un profilo termico più stabile, maggiore sicurezza da atti vandalici e un’integrazione quasi invisibile nel paesaggio. Di seguito, un’analisi dettagliata dei principali fattori da considerare.
1. Installazione e costi iniziali
L’installazione di un serbatoio fuoriterra richiede spesso solo pochi giorni, senza la necessità di scavi o opere di ingegneria di sostegno, risultando quindi meno onerosa in termini di tempo e spesa; al contrario, collocare un serbatoio interrato comporta scavi, rinforzi strutturali e canalizzazioni sotterranee: tale complessità può far lievitare i costi complessivi fino a oltre il doppio rispetto a una soluzione sopraelevata.
2. Manutenzione e durata
I serbatoi fuoriterra consentono controlli visivi immediati e interventi rapidi in caso di crepe o perdite, senza ricorrere a scavi, riducendo tempi e costi di manutenzione ordinaria; al contrario, i serbatoi interrati, pur essendo protetti dagli agenti atmosferici, richiedono ispezioni più complesse (spesso basate su telecamere e drenaggi) ogniqualvolta si voglia verificare lo stato interno e prevenire corrosioni o infiltrazioni.
3. Protezione dalle intemperie e regime termico
L’esposizione dei serbatoi fuori terra a pioggia, sole e gelo li rende suscettibili a sbalzi termici: in inverno l’acqua può gelare e danneggiare la struttura, mentre in estate le temperature elevate favoriscono la proliferazione di alghe e batteri, imponendo l’uso di coibentazioni o rivestimenti protettivi. I serbatoi interrati, immersi nella massa del terreno, mantengono una temperatura più costante, riducendo i rischi di congelamento e surriscaldamento e preservando la qualità dell’acqua.
4. Estetica e sicurezza
Un vantaggio dei serbatoi interrati è l’invisibilità nel paesaggio: interrati, non rubano spazio visivo e lasciano la superficie libera per giardini, vialetti o parcheggi. I serbatoi fuoriterra, pur potendo essere abbelliti con rivestimenti o piante rampicanti, restano comunque visibili e più esposti a tentativi di furto o vandalismo.
5. Capacità, versatilità e spazio
I serbatoi fuoriterra sono disponibili in materiali diversi (polietilene, vetroresina, acciaio prefabbricato, calcestruzzo), con capacità che variano da poche centinaia di litri fino a milioni di galloni, offrendo soluzioni modulari facilmente spostabili e adattabili alle necessità del proprietario; i serbatoi interrati, pur garantendo ingombro nullo in superficie, richiedono uno spazio di scavo proporzionale alla capacità e non possono essere facilmente trasferiti una volta installati.
6. Impatto ambientale e normative
Entrambe le tipologie favoriscono la raccolta delle acque meteoriche, contribuendo a ridurre il deflusso superficiale e la pressione sulle reti fognarie; tuttavia, i serbatoi interrati devono rispondere a rigide normative, come quelle statunitensi che li definiscono “sotterranei” se almeno il 10 % del volume è interrato, imponendo sistemi di rilevamento perdite e materiali certificati per evitare contaminazioni del suolo.