06.04.2024
Il quartiere Ostiense a Roma e il suo emblema: lo storico GazometroNel cuore del quartiere Ostiense a Roma, si erge maestoso il Gazometro, un gigante cilindrico di ferro alto quasi 90 metri e con un diametro di 63 metri. Questa imponente struttura, soprannominata "Colosseo industriale" o "Colosseo moderno", poggia su ben 1.551 pali che, se messi in fila, raggiungerebbero una lunghezza totale di 36 chilometri. La costruzione del Gazometro iniziò nel 1935 ad opera dell'Ansaldo di Genova e della tedesca Klonne Dortmund, che utilizzarono 3.000 tonnellate di lamiere e profilati. L'edificio, dotato internamente di un enorme cilindro che si gonfiava e sgonfiava mostrando la quantità di gas contenuta, entrò in funzione il 13 luglio del 1937 come il più grande deposito di gas d'Europa, con una capacità di 200.000 metri cubi. Si affiancava così a tre gazometri "minori" realizzati tra il 1910 e il 1912 dalla Samuel Cuttler & Sons di Londra. Il Gazometro servì come principale riserva di gas per la capitale e per l'area industriale che si stava sviluppando lungo il Tevere sotto l'amministrazione del sindaco Ernesto Nathan, fornendo energia sia per l'illuminazione pubblica che per usi domestici. Tuttavia, a partire dagli anni '60, con la diffusione del metano, un gas naturale più sicuro, il Gazometro fu gradualmente dismesso. Oggi ne resta solo la struttura portante esterna, di proprietà di Eni. Nonostante abbia perso la sua funzione originaria, il Gazometro continua ad essere un elemento distintivo e amato dello skyline romano. Numerosi registi lo hanno scelto come sfondo per i loro film, da Pasolini con "Accattone" a Özpetek, passando per Verdone in "Troppo forte" e Placido. Negli anni '90, il rinnovamento urbano e l'apertura di locali trendy hanno rianimato l'area intorno al Gazometro, trasformandola in uno dei centri della movida romana e in un polo di aggregazione culturale. L'ex struttura industriale ospita eventi, mostre, concerti e iniziative educative, diventando palcoscenico di progetti artistici innovativi. Nel 2006, per la Notte Bianca, si è trasformato nel suggestivo Luxometro, mentre nel 2020 è stato illuminato con il tricolore in segno di solidarietà durante la pandemia. Recentemente, il Guardian ha inserito il quartiere del Gazometro tra i più interessanti d'Europa, confermandone il fascino. Dal 2022 è sede del festival Videocittà sulla nuova frontiera dell'audiovisivo e del digitale. E nel 2023 ha attirato l'attenzione globale facendo da scenario a un video dei Maneskin. In poche decadi, da vestigia dell'epoca industriale, il Gazometro di Ostiense si è trasformato in emblema di un quartiere vivace e in punto di riferimento culturale e visivo, anche grazie al contributo del cinema. Una metamorfosi che dimostra la sua straordinaria capacità di rinnovarsi e di ispirare.