C’è qualcosa di profondamente rilassante nel vedere il mare lucente al tramonto, ma dietro quella serenità spesso si nascondono sfide infrastrutturali complesse, specialmente nei luoghi dove la costa è anche città vissuta, con case, strade, fognature.
Falmouth, cittadina della Cornovaglia famosa per le sue spiagge, la sua baia, il vento oceanico, sta affrontando uno di questi problemi: come tenere sotto controllo gli sversamenti delle acque piovane miste a reflui.
E la risposta individuata è il serbatoio, ma non uno qualunque: un serbatoio sotterraneo che promette di fare da diga non contro l’acqua, ma contro lo spreco, la contaminazione, il degrado delle acque balneabili.
South West Water, la società che gestisce i servizi idrici e fognari nella regione, ha deciso di intervenire nel punto preciso in cui il problema è più sentito: il parcheggio di Gyllyngvase Beach, un’ampia area che spesso convive con la spuma delle mareggiate, la folla dei turisti, i bambini che corrono, gli ombrelloni, le onde.
Sotto quel parcheggio, nei prossimi mesi (a partire da ottobre 2025) verrà costruito un nuovo storm tank, un serbatoio sotterraneo per l’accumulo temporaneo delle acque eccedenti che la rete fognaria non può gestire durante le piogge intense.
L’idea è semplice ma efficace: quando piove troppo, la capacità della rete fognaria non basta, e queste acque “in surplus” finiscono spesso in scarichi di troppo pieno (storm overflows), che riversano il misto di acqua piovana e acque reflue nel mare.
Il nuovo serbatoio sarà capace di trattenere queste acque in eccesso, tenerle “in sospeso” finché la rete non avrà la capacità per mandarli al trattamento completo: in questo modo, si ridurranno gli sversamenti indesiderati e si proteggerà la qualità dell’acqua balneabile della spiaggia.
Gyllyngvase Beach ha già “buoni” standard di qualità dell’acqua balneabile, ma questo progetto punta a mantenere e migliorare questa condizione.
Il serbatoio di Falmouth non è un esperimento isolato: non molto lontano ci sono altri interventi che stanno già producendo risultati concreti. Ad esempio, all’impianto di trattamento acque reflue di Yeoford, nei pressi di Crediton, sono state implementate migliorie per migliorare la capacità di stoccaggio e operatività, con una conseguente riduzione dell’84% degli sversamenti rispetto allo stesso periodo del 2024; all’impianto di Teign Village, vicino a Newton Abbot, l’installazione di un serbatoio di accumulo sopra il terreno, in acciaio inossidabile, ha portato a una diminuzione degli sversamenti del 75% in dodici mesi.
Questi esempi dimostrano che investire su sistemi di stoccaggio locali, serbatoi dedicati, separazione delle acque meteoriche o soluzioni “surfice water separation” può dare risultati visibili, tangibili e migliorare la vita quotidiana delle comunità costiere.
Falmouth non si ferma al serbatoio sotterraneo e sta esplorando anche altre strade: soluzioni basate sulla natura (nature-based solutions), separazione delle acque superficiali (surface water separation schemes) e altri interventi strutturali per alleggerire il carico della rete fognaria.
L’idea è che il serbatoio sia soltanto la prima tappa: su di esso si costruisce un sistema più resiliente, che sappia reagire meglio alle piogge intense, agli eventi estremi che la crisi climatica rende sempre più frequenti.