test: 17169
08.08.2025
Nuove risorse idriche per la Piana di Catania

La carenza d’acqua nella Piana di Catania ha trovato nelle ultime settimane una parziale risposta grazie all’intervento della cabina di regia regionale, che ha disposto l’assegnazione di ulteriori mc d’acqua dal serbatoio Castello e dal sistema Ancipa-Pozzillo per uso agricolo.

Negli ultimi anni la Sicilia ha affrontato una siccità sempre più intensa, con precipitazioni in calo e ondate di caldo che prosciugano rapidamente bacini e falde: nel 2025, molti invasi strategici hanno toccato livelli di guardia, con alcune dighe scese sotto il 20 % della capacità complessiva e serie difficoltà nell’irrigazione di vitigni e agrumeti, settori chiave dell’economia locale.

Il 31 luglio, Regione e Protezione Civile hanno accolto la proposta di destinare maggiori dotazioni idriche al comparto agricolo della Piana di Catania: in particolare, sono stati stanziati 300.000 mc dal serbatoio Castello e 3.500.000 mc dal sistema Ancipa-Pozzillo, senza intaccare l’approvvigionamento potabile per i centri abitati serviti da questi impianti.

La Piana di Catania, con una superficie di circa 430 km² che la rende una delle pianure più vaste del Sud Italia, è storicamente uno degli snodi agricoli più produttivi dell’isola: l’apporto aggiuntivo di acqua potrà sostenere colture di alto valore come agrumi, ortaggi e vigneti, migliorando la resa e la sostenibilità delle imprese locali.

Le dighe e i serbatoi come Ancipa e Castello costituiscono il “sovrambito” idrico dell’isola, un sistema interconnesso di invasi, pozzi e impianti di potabilizzazione che fornisce ogni anno circa 70 milioni di mc d’acqua potabile: garantire l’efficienza di queste infrastrutture è cruciale non solo per l’agricoltura, ma anche per l’uso civile e industriale.