Per quanto riguarda le montagne italiane, dove la viabilità incontra la natura con sfide quotidiane, le gallerie stradali rappresentano arterie vitali per connettere territori e comunità: spesso appartengono alla rete nazionale, gestita da province, regioni o comuni, e non sono incluse nei grandi corridoi europei della rete TEN‑T. Finalmente è arrivata una regola tecnica specifica per la sicurezza antincendio di queste infrastrutture, a lungo privi di un quadro omogeneo e stringente.
Fino a pochi mesi fa, solo le gallerie appartenenti alla rete stradale transeuropea erano coperte da direttive e norme precise, frutto della Direttiva 2004/54/CE recepita in Italia con il D.Lgs. 264/2006 e aggiornamenti recenti: le altre, quelle urbane o extraurbane su strade locali, restavano affidate appena al Codice di Prevenzione Incendi e altre regole sparse e poco uniformi.
Con il D.M. 20 giugno 2025, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale l’8 luglio, si è finalmente introdotta una regola tecnica chiara e organica, per dotare ogni galleria, nuova o già esistente, della stessa attenzione alla sicurezza antincendio. Il decreto distingue con rigore tra gallerie di nuova realizzazione e quelle già in esercizio:
– Nuove gallerie: devono rispettare misure infrastrutturali, impiantistiche e gestionali già nella fase progettuale.
– Gallerie esistenti: soggette a adeguamenti progressivi, con scadenze precise per uniformarle gradualmente ai nuovi standard.
Per le gallerie già in uso, il decreto introduce una tipologia di classificazione basata su lunghezza, traffico e configurazione (urbana o extraurbana), individuando 4 livelli di rischio che guidano il tipo e la priorità degli interventi.
In merito agli adeguamenti scadenzati, il 7 agosto 2025 ci deve essere attuazione delle prime misure gestionali, come la limitazione della velocità e il mantenimento della distanza di sicurezza tra i veicoli. Entro 6 mesi (febbraio 2026), poi, l’attivazione delle misure volte a favorire l’intervento dei soccorsi ed entro 1 anno (agosto 2026), l’implementazione delle misure per favorire l’autosoccorso. Infine, entro 5 anni (agosto 2030), ci deve essere il completamento dell’adeguamento di tutte le prescrizioni.
La norma si fonda su obiettivi precisi e di portata: ridurre i rischi di incendio, limitare la sua propagazione, garantire l’evacuazione sicura, preservare la stabilità strutturale e creare condizioni operative sicure per i soccorritori.
I gestori, per i tunnel più impegnativi, devono predisporre dotazioni avanzate: vie di esodo frequenti (es. uscite di emergenza ogni 500 m se il traffico supera i 2.000 veicoli/giorno per corsia), impianti idrici antincendio protetti e resistenti, sistemi di ventilazione, illuminazione di sicurezza, segnaletica chiara e comunicazioni efficaci.