In un’ambiziosa espansione continentale, la Dangote Petroleum Refinery ha annunciato la costruzione di enormi serbatoi di stoccaggio carburante nel porto di Walvis Bay, in Namibia, con una capacità complessiva di almeno 1,6 milioni di barili di benzina e diesel, destinati a rifornire mercati chiave del Sud Africa come Botswana, Zambia, Zimbabwe e, potenzialmente, anche la parte orientale della Repubblica Democratica del Congo.
Il progetto, che segue l’inaugurazione del gigantesco impianto di raffinazione da 650.000 barili al giorno a Lekki, Nigeria, rappresenta la capacità di per ridurre la dipendenza del continente dalle importazioni estere e plasmare flussi commerciali più autonomi e vantaggiosi per l’Africa subsahariana.
La Dangote Refinery, costata circa 20 miliardi di dollari e operativa dallo scorso anno, già copre l’intero fabbisogno interno di carburante della Nigeria con un surplus export, ma era inevitabile guardare oltre i confini nazionali per valorizzare appieno l’enorme capacità di raffinazione installata: con margini di profitto in crescita e la prima esportazione di benzina verso l’Asia recentemente completata, l’azienda punta ora a consolidare la propria presenza in mercati regionali ad alta domanda, sfruttando la vicinanza geografica e le infrastrutture portuali di Walvis Bay come snodo logístico ideale.
Il piano prevede la realizzazione di un tank farm in grado di ospitare 1,6 milioni di barili, suddivisi in serbatoi multipli per garantire flessibilità nella gestione dei flussi e manutenzione in sicurezza: la struttura, che dovrebbe entrare in cantiere a breve, beneficerà delle moderne tecnologie di rivestimento interno e sistemi antincendio all’avanguardia, requisiti imprescindibili per gli enormi volumi in gioco e per il clima estremamente arido della regione namibiana.
Sebbene il costo dell’intero intervento non sia stato ufficializzato, fonti di settore stimano un investimento nell’ordine di diverse centinaia di milioni di dollari, un’esborso giustificato dall’impatto strategico sulla catena di approvvigionamento continentale
Il progetto di costruzione dei nuovi serbatoi intende non solo stabilizzare i prezzi nei Paesi limitrofi (tradizionalmente soggetti a variazioni elevate a causa dei trasporti via terra), ma anche accrescere la propria capacità di distribuzione attraverso un hub navale efficiente, diminuendo i tempi di consegna e i costi di logistica su scala regionale; apre, inoltre, la strada a future rotte di esportazione verso l’Europa meridionale e il Medio Oriente, qualora le condizioni di mercato lo richiedano, grazie alle navi in transito da Walvis Bay.