A Termoli Medio, in contrada Difesa Grande, si sta spezzando il silenzio sotterraneo dei serbatoi seminterrati, custodi dell’acqua che scorre nelle case: infatti, essi stanno per essere rivitalizzati grazie a un intervento che unisce modernizzazione, efficienza e sfida, ossia proteggere una risorsa preziosa, rendendola più sicura, più controllata e più affidabile.
La Regione Molise ha deciso di intervenire nella cura delle infrastrutture idriche: il fulcro dell’iniziativa è la manutenzione delle vasche di accumulo nei serbatoi di Difesa Grande, un progetto che non solo parla di tubi, valvole e diga, ma racconta una prospettiva collettiva, il desiderio di una rete idrica che funzioni come un organismo ben nutrito e vigile.
L’investimento totale ammonta a 2,1 milioni di euro, di cui 1,68 milioni arrivano dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e 420.000 euro sono stanziamenti dalla Regione Molise, restituiti alla comunità secondo il decreto ministeriale n. 517 del 16 dicembre 2021.
Nel luglio 2025 è arrivato il via libera al Progetto di Fattibilità Tecnico‑Economica (PFTE): la gara d’appalto, aperta e selettiva, prevede l’affidamento congiunto della progettazione esecutiva e dell’esecuzione dei lavori: un valore stimato di circa 1,4 milioni di euro (al netto di IVA e oneri), con la scelta dell’offerta migliore non solo in termini economici, ma di qualità complessiva.
Le cifre raccontano un’altra parte della storia: l’importo netto dei lavori è di circa 1.374.330 €, con 14.289 € riservati agli oneri di sicurezza, perché l’efficienza idrica deve camminare accanto alla tutela di chi lavora. In termini pratici, l’83 % dei lavori riguarda impianti idrici e fognari (categoria OG6), mentre il 16,77 % è legato a scavi e demolizioni (categoria OG1).
Il cronoprogramma è chiaro: la progettazione esecutiva dovrà prendere forma in soli 30 giorni e i lavori veri inizieranno per concludersi nell’arco di 130 giorni, con un’ipotesi ottimistica che riduce i tempi fino a 20 giorni.
In questo contesto, non è più solo un serbatoio, ma un pilastro della resilienza collettiva; l’acqua non è più una risorsa incerta, ma una promessa custodita, garantita dalla solidità di un sistema che ha scelto il rigore e la visione.