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18.07.2025
Prospettive del mercato dei serbatoi di stoccaggio e trasporto dell’idrogeno fino al 2030

La transizione energetica globale spinge il mondo verso soluzioni a basse emissioni di carbonio e, in questo contesto, l’idrogeno si conferma un vettore interessante grazie alla sua versatilità e al potenziale di decarbonizzazione: il mercato dei serbatoi di stoccaggio e trasporto dell’idrogeno, valutato a 0,78 miliardi di dollari nel 2024, è destinato a crescere fino a 3,48 miliardi di dollari entro il 2030, con un tasso annuo composto (CAGR) del 28,13%.

Altre importanti analisi di settore, però, delineano scenari ancor più ambiziosi come un’espansione da 174 milioni nel 2022 a 4.155 milioni di dollari nel 2030 (CAGR 48,6%) oppure si prospetta una crescita da 0,3 miliardi di dollari nel 2024 a 4,4 miliardi entro il 2030, corrispondente a un CAGR del 52,4%.

La disparità tra le stime (da 0,78 a 4,4 miliardi di dollari nel 2030) riflette le diverse metodologie di calcolo e i confini del mercato considerati (materiali, pressione, applicazioni): le analisi più conservative includono solo i serbatoi modulari e i sistemi di distribuzione, mentre quelle più ampie considerano anche trailer, compressori e infrastrutture di rifornimento.

Il sostegno politico e gli investimenti nel clean energy stanno guidando una domanda crescente di soluzioni per l’idrogeno, sia nella produzione che nel trasporto: la spinta verso la decarbonizzazione delle economie sviluppate, unita a obiettivi climatici sempre più ambiziosi, rende necessaria l’adozione di tecnologie avanzate di stoccaggio, in grado di garantire efficienza, sicurezza e flessibilità operativa.

Numerosi governi hanno introdotto sussidi e programmi di finanziamento per infrastrutture a idrogeno, mirando a ridurre i costi di produzione e a promuovere l’installazione di stazioni di rifornimento: il meccanismo dei Renewable Energy Certificates e le aste per l’idrogeno “verde” incentivano l’espansione della filiera, sostenendo parallelamente la domanda per serbatoi di stoccaggio e trasporto.

Il rapido sviluppo dei veicoli fuel cell e l’installazione di impianti di accumulo energetico a base di idrogeno richiedono serbatoi ad alta pressione e grande capacità; la domanda è particolarmente intensa per applicazioni nel settore automobilistico, navale e ferroviario, dove la mobilità a emissioni zero rappresenta un vantaggio competitivo.

Il mercato si suddivide per materiali, tipi di serbatoi, fasce di pressione e applicazioni finali. Per tipologia, troviamo serbatoi metallici tradizionali, più economici ma con limiti di prestazioni oppure strutture composite con liner in alluminio o resina, capaci di pressioni superiori (fino a 700 bar) e peso ridotto.

Per le applicazioni, poi, abbiamo:
– Veicoli: il comparto principale, trainato dallo sviluppo di auto, bus e treni a idrogeno.
– Stationary Storage: accumulo di energia in grid e micro-grid.
– Marine & Railway: opportunità emergenti per la sostituzione di carburanti fossili.
– Trailers per il trasporto: soluzioni mobili per rifornimenti remoti.

Per quanto riguarda l’analisi geografica, il Nord America detiene la quota di mercato più ampia, grazie a investimenti federali nel clean energy e a un network crescente di stazioni di rifornimento; seguono Europa e Asia Pacifico, quest’ultima favorita da politiche industriali aggressive in Cina, Giappone e Corea del Sud.

Nonostante le prospettive, però, permangono ostacoli rilevanti:
– Costi di produzione elevati: materiali compositi e compressione incidono sul prezzo finale.
– Sicurezza: l’infiammabilità dell’idrogeno richiede standard rigorosi e procedure di controllo.
– Infrastrutture carenti: la diffusione capillare di stazioni di rifornimento resta un progetto in divenire.
– Efficienza energetica: le perdite in compressione e liquefazione riducono la resa complessiva del vettore.

Infine, il futuro del settore si gioca su ricerca e sviluppo: serbatoi a idruri metallici, materiali nanostrutturati e sistemi solid state promise per migliorare densità di stoccaggio e sicurezza, oltre all’integrazione con energie rinnovabili, attraverso elettrolisi verde, apre scenari di produzione a zero emissioni.