La Sicilia affronta un’emergenza idrica senza precedenti: dopo mesi di precipitazioni irregolari e ondate di caldo che aggravano il deficit delle riserve, territori e aziende faticano a garantire l’irrigazione dei campi e la sopravvivenza delle colture.
Per porre un freno a questa crisi, l’Assemblea Regionale Siciliana (ARS) ha approvato la “Manovra Ter”, un pacchetto di misure per contrastare la siccità che prevede, tra le altre cose, un contributo di 30.000 € per ogni impresa agricola che realizzi nuovi serbatoi aziendali: il finanziamento mira a incentivare la creazione di circa 500 invasi aziendali capaci di accumulare fino a 5 milioni di metri cubi d’acqua, rafforzando la capacità di autofornitura idrica delle imprese locali.
La crisi idrica in Sicilia non è un fenomeno episodico ma il risultato di un trend pluriennale di siccità sempre più intensa: secondo il Servizio Informativo Agrometeorologico Siciliano (SIAS), le piogge estive risultano ormai scarsamente efficaci nel ricaricare invasi e falde, a causa delle alte temperature che accelerano l’evaporazione e delle infrastrutture irrigue talvolta obsolete.
Nel corso del 2025, molte dighe hanno toccato livelli di guardia: in alcuni bacini, i volumi erano inferiori al 20 % della capacità, mettendo a rischio l’approvvigionamento idrico per uso domestico e produttivo; la viticoltura, settore trainante per l’economia dell’isola, ha subito un calo produttivo fino al 40 % in alcune province, con danni stimati in centinaia di milioni di euro già nel biennio precedente.
Approvata con 27 voti a favore e 15 contrari, la “Manovra Ter” destina 15 milioni di euro a sostegno delle imprese agricole: 10 milioni di finanziamento statale e altri 5 milioni stanziati direttamente dall’Assessorato Regionale all’Agricoltura. Ogni azienda potrà richiedere un contributo a fondo perduto massimo di 30.000 € per la realizzazione o il potenziamento di serbatoi e laghetti aziendali, volti ad aumentare la capacità di stoccaggio dell’acqua piovana o delle acque di riuso.
L’obiettivo concreto è di creare 500 nuovi invasi distribuiti sul territorio, con una capacità complessiva stimata di 5 milioni di metri cubi: riserve aggiuntive che, nelle fasi più critiche della stagione, potranno essere utilizzate per la prima irrigazione di soccorso e per ridurre la dipendenza dalle reti consortili sovraccariche.
Per le imprese agricole, la disponibilità di un serbatoio aziendale rappresenta non solo una fonte di riserva per la coltivazione, ma anche uno strumento di programmazione e ottimizzazione dell’irrigazione: accanto al contributo regionale, molte aziende stanno già valutando sistemi di recupero delle acque meteoriche e tecnologie per la gestione intelligente delle risorse idriche, riducendo sprechi e costi energetici.