Con un passo deciso verso maggiore chiarezza normativa e più solida tutela, il Dipartimento dei Vigili del Fuoco ha ufficialmente pubblicato, il 1° settembre 2025, le nuove Linee Guida di prevenzione incendi per la progettazione, l’installazione, l’esercizio e la manutenzione degli impianti fotovoltaici: la revisione, fortemente attesa, si propone di sostituire la vecchia edizione del 2012, col fine di uniformare i criteri tecnici e prevenire ogni ambiguità nella loro applicazione.
La nuova edizione definisce con nettezza il campo d’applicazione: riguarda impianti fotovoltaici con tensione nominale in corrente continua fino a 1.500 V installati su diversi contesti, dagli edifici civili a quelli industriali, rurali, fino alle strutture accessorie come pergole, pensiline e tettoie pertinenti (anche parcheggi coperti, se interferenti con strutture soggette a controlli antincendio).
Comunque, alcune realtà restano escluse: impianti a terra, i plug & play di piccola potenza (inferiori a 800 W), gli impianti agrivoltaici installati a oltre 100 m dagli edifici soggetti e gli impianti a concentrazione solare su strutture ad inseguimento solare
Le linee guida distinguono due modalità di integrazione nei volumi edilizi, ossia BAPV (Building Applied Photovoltaics: pannelli applicati sull’involucro, aggiunti senza sostituire parti strutturali) e BIPV (Building Integrated Photovoltaics: pannelli che sostituiscono componenti dell’involucro, integrandosi nella struttura stessa).
L’articolato mira a raggiungere obiettivi chiari e fondamentali: ridurre il rischio di innesco, impedire la propagazione del fuoco, contenere le conseguenze su persone e beni, agevolare le vie di fuga e garantire l’operatività dei soccorritori, evitando anche il distacco di componenti dell’impianto nell’emergenza.
Prima di qualsiasi progetto, è richiesta una valutazione del rischio che consideri dettagli come guasti elettrici, hot‑spot, interferenze con vie di uscita, accumuli BESS (Battery Energy Storage Systems) etc. Il progetto deve anche attenersi alle norme CEI e UNI di riferimento (moduli, inverter, prove, BIPV, ecc.).
L’inverter e i convertitori devono essere installati all’aperto o in compartimenti REI/EI 30 con ventilazione adeguata; i cavi e le loro protezioni devono garantire il mantenimento della resistenza al fuoco nelle attraversate. I supporti devono avere un comportamento al fuoco idoneo secondo le norme (es. UNI EN 13501‑1/‑5), soprattutto per edifici di altezza superiore a 12 m, dove la facciata deve rispettare ulteriori requisiti antincendio.
L’installazione di un impianto fotovoltaico in strutture soggette è considerata una modifica rilevante alle condizioni antincendio preesistenti, pertanto soggetta agli obblighi di comunicazione o approvazione (SCIA o istanza formale) a seconda della valutazione del rischio e della categoria dell’attività.
Quindi, manutenzione e verifiche assumono un ruolo chiave, valorizzando la documentazione con prove, ispezioni periodiche e controlli sui sistemi elettrici e strutturali.