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30.05.2025
Jeonbuk, il nuovo approccio coreano antincendio dei veicoli elettrici

La transizione verso la mobilità elettrica rappresenta una delle più significative rivoluzioni tecnologiche del nostro tempo, ma con essa emergono nuove sfide che richiedono approcci completamente rinnovati alla sicurezza pubblica: in Corea del Sud, la provincia autonoma speciale di Jeonbuk si sta distinguendo come pioniera nell’affrontare una delle questioni più critiche di questa transizione ossia la prevenzione e il contrasto degli incendi dei veicoli elettrici.

Il Dipartimento dei vigili del fuoco della provincia di Jeonbuk ha intrapreso una strategia innovativa e multifase per rispondere in modo proattivo a questa emergente minaccia alla sicurezza: l’iniziativa non rappresenta semplicemente un aggiornamento delle procedure esistenti, ma costituisce una completa rivoluzione nell’approccio antincendio, riconoscendo che gli incendi dei veicoli elettrici presentano caratteristiche fondamentalmente diverse da quelli dei veicoli tradizionali con motore a combustione interna.

La necessità di questo approccio rivoluzionario è emersa dalla crescente diffusione dei veicoli elettrici e dall’evoluzione delle tipologie di incendi automobilistici: la provincia di Jeonbuk ha registrato negli ultimi cinque anni un totale di cinque incendi di veicoli elettrici, quattro dei quali si sono verificati solamente nel corso dell’anno corrente.

Questa accelerazione degli eventi ha reso evidente che l’approccio tradizionale alla lotta antincendio non era più sufficiente per affrontare le peculiari caratteristiche degli incendi delle batterie elettriche.

Gli incendi dei veicoli elettrici presentano infatti dinamiche completamente diverse da quelli dei veicoli convenzionali: spesso originano nel modulo inferiore della batteria, una localizzazione che rende estremamente difficile l’accesso per le operazioni di spegnimento tradizionali; inoltre, questi incendi possono manifestare fenomeni di riaccensione anche dopo essere stati apparentemente estinti, richiedendo strategie di intervento prolungate e specializzate.

La risposta del Dipartimento dei vigili del fuoco di Jeonbuk si è concretizzata in una completa riorganizzazione delle attrezzature, basata sui dati effettivi raccolti durante le operazioni di soccorso reali: tutti i 119 centri di sicurezza della provincia sono stati dotati di un arsenale tecnologico specificamente progettato per affrontare gli incendi dei veicoli elettrici.

Al centro di questa rivoluzione tecnologica si trovano i serbatoi mobili per l’estinzione degli incendi e, soprattutto, le innovative coperture antincendio anti-asfissia. Tali dispositivi rappresentano una soluzione elegante ed efficace: ricoprono l’intero veicolo in fiamme, bloccando completamente l’afflusso di ossigeno e impedendo così la propagazione dell’incendio.

Le stazioni dei vigili del fuoco situate nelle aree con il più alto numero di veicoli elettrici registrati (specificamente quelle zone dove le registrazioni superano le 900 unità) hanno ricevuto priorità nell’implementazione di queste attrezzature avanzate: in questo modo, l’approccio strategico garantisce che le risorse siano distribuite dove la probabilità di intervento è più elevata, massimizzando l’efficacia del sistema di risposta.

L’impegno di Jeonbuk verso l’innovazione va oltre la semplice acquisizione di attrezzature esistenti: la provincia è stata selezionata per partecipare al prestigioso “Progetto dimostrativo di innovazione del prodotto per le apparecchiature di soppressione dei veicoli elettrici”, condotto dal Ministero del territorio, delle infrastrutture e dei trasporti.

Il progetto prevede l’implementazione, presso la stazione dei vigili del fuoco di Gunsan, del più avanzato dispositivo di scarica a bassa penetrazione disponibile sul mercato: la tecnologia in questione è progettata per spruzzare l’agente estinguente direttamente sulla parte inferiore del veicolo, raggiungendo così il cuore del problema, il modulo batteria dove spesso si originano gli incendi. L’efficacia di questo sistema risiede nella sua capacità di rimuovere rapidamente il calore e prevenire la propagazione delle fiamme, affrontando le caratteristiche specifiche degli incendi delle batterie elettriche.

L’approccio di Jeonbuk non si limita alla mera acquisizione di nuove tecnologie, ma abbraccia una filosofia di prevenzione integrata che riconosce la natura multidimensionale della sfida: i sistemi mobili di estinzione incendi, che sfruttano serbatoi d’acqua di grande capacità, sono stati strategicamente posizionati per massimizzare l’effetto di soppressione anche negli ambienti più complessi, come i parcheggi coperti o gli spazi isolati dove l’accesso tradizionale potrebbe essere limitato.

L’analisi dei dati ha rivelato che, considerando la velocità di diffusione dei veicoli elettrici nella regione, esistono elevate probabilità di un futuro incremento degli incendi: questa previsione ha guidato la strategia proattiva di Jeonbuk, che preferisce prepararsi in anticipo piuttosto che reagire agli eventi.

L’iniziativa di Jeonbuk rappresenta qualcosa di più di una semplice modernizzazione locale delle capacità antincendio: costituisce un modello potenzialmente replicabile per altre giurisdizioni che si trovano ad affrontare le stesse sfide nella transizione verso la mobilità elettrica.

La provincia ha dimostrato che è possibile sviluppare capacità di risposta pratiche e personalizzate per gli incendi dei veicoli elettrici, che presentano strutture e principi di funzionamento radicalmente diversi dai veicoli tradizionali.

Il significato di questa risposta va oltre l’ampliamento a breve termine delle attrezzature: rappresenta un allontanamento definitivo dall’attuale metodo antincendio incentrato sui motori a combustione interna e l’istituzione di nuove capacità antincendio specificamente adatte al mutevole ambiente automobilistico.

Le autorità stanno attualmente valutando se il modello di risposta sviluppato a Jeonbuk possa essere esteso ad altre province, suggerendo il potenziale per una trasformazione nazionale delle capacità di risposta agli incendi automobilistici: la transizione verso la mobilità elettrica non richiede solo nuove infrastrutture di ricarica e tecnologie automobilistiche, ma anche una completa rivisitazione dei sistemi di sicurezza pubblica.