Nel mondo dell’energia rinnovabile, come in molti altri settori che intrecciano tecnologia, regolamenti e rischi ambientali, i tempi delle norme cambiano sempre un po’ più lentamente di quanto vorremmo. Ed è proprio in questo spazio di transizione che si collocano i progetti già in corso per impianti fotovoltaici, i quali, pur trovandosi sotto il riflettore delle nuove linee guida antincendio emesse dai Vigili del Fuoco il 1º settembre 2025, conservano alcuni privilegi: in alcuni casi, possono continuare secondo le “vecchie regole”.
Per prima cosa, facciamo un passo indietro: le nuove Linee Guida di prevenzione incendi per impianti fotovoltaici (Nota DCPREV n. 14030/2025) aggiornano le regole precedenti del 2012: nuove misure tecniche, maggiori attenzioni al rischio di incendio, requisiti più stringenti per materiali, sicurezza elettrica, distanze, modalità di installazione, manutenzione, valutazioni del rischio.
Queste linee guida si applicano agli impianti fotovoltaici situati in edifici civili, industriali, commerciali o rurali, comprese strutture accessorie quali pensiline, pergole, tettoie, quando connesse con attività soggette a prevenzione incendi secondo il DPR 151/2011.
Le nuove regole riguardano non solo nuovi impianti, ma modifiche sostanziali di impianti esistenti: anche sistemi integrati nel fabbricato (coperture, facciate) sono coinvolti.
E qui entra in scena un principio essenziale: il principio del legittimo affidamento. I progetti che, alla data del 1° settembre 2025, abbiano già compiuto passi concreti verso l’installazione, possono terminarlo secondo le norme precedenti (quelle del 2012 e affini), anziché adeguarsi immediatamente alle nuove linee guida.
Quali sono questi “passi concreti”?
– attivazione delle procedure previste dal DPR 151/2011;
– presentazione di SCIA edilizia, CILA, comunicazioni o altre istanze agli uffici competenti;
– sottoscrizione di contratti vincolanti per fornitura/installazione;
– completamento della progettazione con specifiche tecniche definitive;
– avvio dei lavori di installazione;
– accettazione formale di preventivi vincolanti;
– disponibilità di documentazione probatoria con data certa;
Se almeno una di queste condizioni è soddisfatta al 1° settembre 2025, il soggetto può completare il proprio progetto fotovoltaico applicando la disciplina precedente.
Il fatto di poter restare sotto le “vecchie norme” non significa totale libertà: alcuni elementi vincolanti restano. Fra questi, vi è la valutazione del rischio incendio: anche per i progetti già in corso, resta imprescindibile dimostrare che il rischio incendio sia adeguatamente valutato; è una variabile che non può essere ignorata. Inoltre, se emergono condizioni aggravanti, ovvero, se l’impianto già progettato introduce rischi aggiuntivi o ostacola vie di fuga o interferisce con sistemi antincendio, l’autorità competente (VVF) può richiedere adeguamenti anche nei casi in corso.
Per molti operatori, quindi, sarà un esercizio di equilibrio: valutare se completare secondo le regole vecchie sia davvero sufficiente dal punto di vista del rischio (non solo normativo) oppure se convenga da subito adeguarsi alle nuove normative per avere un margine di sicurezza in più.