Il piccolo comune di Gretna, poche miglia a ovest di Tallahassee nella contea di Gadsden, ha voltato una pagina lunga sette anni. In un pomeriggio denso di afa e di ricordi, le autorità cittadine hanno affondato le prime pale nel terreno per il nuovo serbatoio idrico sopraelevato da circa 2,5 milioni di litri destinato a sostituire la torre piezometrica sventrata dall’uragano Michael nell’ottobre 2018.
Quando Michael, uno dei rari uragani di categoria 5 ad abbattersi sul Panhandle, travolse la regione con venti oltre i 250 km/h, la vecchia torre costruita all’inizio degli anni Sessanta rimase in piedi ma fu irrimediabilmente lesionata: la sua capacità effettiva scese e la città dovette fare i conti con una pressione idrica instabile proprio mentre il numero di richieste di soccorso saliva alle stelle.
Nel frattempo, la popolazione continuava a consumare in media quasi l’intero stoccaggio allora garantito: per evitare il collasso della rete (e la prospettiva di far arrivare autobotti di emergenza come accadde nelle prime settimane post‑uragano) il Comune ha deciso di puntare su un impianto completamente nuovo anziché riparare una struttura dal costo di oltre 200.000 dollari e ormai fuori standard di sicurezza.
Il percorso per arrivare alla posa simbolica della prima colonna d’acciaio è stato tortuoso e, soprattutto, finanziariamente complesso: grazie a una combinazione di fondi statali e distrettuali, Gretna ha finalmente coperto i 2,45 milioni necessari per progettare, costruire e mettere in esercizio il nuovo impianto.
La nuova torre sorgerà lungo State Road 12, a poche centinaia di metri dal municipio e spiccherà per i suoi 36 metri di altezza massima, necessari a generare la pressione di rete senza l’ausilio di booster elettrici.
Il progetto prevede un basamento antisismico in cemento armato, un fusto affusolato in acciaio zincato e un calice sferico rivestito internamente con rivestimenti epossidici certificati NSF 61 (idonei al contatto con acqua potabile); una scaletta a gabbia correrà all’interno del fusto per ridurre l’impatto estetico e mitigare il rischio di atti vandalici.
Oltre alla capacità raddoppiata, la vasca sarà dotata di mixed aeration system per prevenire la stratificazione termica e contenere la proliferazione batterica nei mesi più caldi; sensori di livello e clorazione, collegati in telemetria via fibra ottica al centro di controllo, permetteranno agli operatori di regolare i dosaggi in tempo reale e di monitorare il consumo quartiere per quartiere.
L’appalto prevede 14 mesi di lavori strutturali, pitturazione e test di tenuta, con entrata in servizio fissata per l’autunno 2026: le prime due settimane saranno dedicate alle deviazioni del traffico e alla realizzazione delle fondazioni; seguiranno l’assemblaggio dei conci d’acciaio, sollevati da una gru da 250 tonnellate, e le saldature in quota.
La fase più delicata sarà l’hydro‑test, quando il serbatoio verrà riempito d’acqua e lasciato in pressione per 36 ore per verificare la tenuta delle saldature. Durante il cantiere, la rete cittadina continuerà a contare sul serbatoio temporaneo installato nel 2019, alimentato da due pozzi profondi.