10.03.2023
I grandi depositi di sale sotterranei come serbatoi di stoccaggio dell’idrogeno?Gli studiosi dell'Università del Texas, presso il Bureau of Economic Geology di Austin, hanno scoperto che grandi depositi sotterranei di sale potrebbero essere utilizzati per lo stoccaggio dell'idrogeno, la gestione delle emissioni di anidride carbonica e il trasferimento di calore agli impianti geotermici. La ricerca, pubblicata sulla rivista Tektonika, ha evidenziato come industrie già attive nel settore del sale, come l'estrazione di soluzioni e di petrolio e gas, potrebbero contribuire a rendere questo ingrediente comune un componente chiave nella transizione verso fonti energetiche più pulite. Secondo il principale autore dello studio, Oliver Duffy, il sale svolge un ruolo influente nella modellazione degli strati del sottosuolo. Le forze geologiche comprimono facilmente il sale in depositi complessi e massicci, alcuni dei quali possono essere più alti del Monte Everest. Queste strutture, insieme alla geologia circostante, offrono una varietà di opportunità per gestire le emissioni e sviluppare energia. Le cupole di sale sono state utilizzate in passato dalle raffinerie di petrolio e dall'industria petrolchimica per contenere l'idrogeno. Lo studio ha rivelato che queste formazioni saline potrebbero essere utilizzate come serbatoi di stoccaggio dell'idrogeno destinato alla produzione di energia. Inoltre, la roccia porosa che circonda queste strutture potrebbe essere utilizzata per immagazzinare in modo permanente le emissioni di anidride carbonica. Secondo i ricercatori, la costa del Golfo del Texas rappresenta un luogo privilegiato per la produzione combinata di idrogeno e lo stoccaggio di idrogeno. Il documento descrive i potenziali vantaggi della co-localizzazione dell'idrogeno blu, prodotto dal gas naturale, e dello stoccaggio di anidride carbonica. L'H2 prodotto viene inviato alle caverne di sale, mentre le emissioni di anidride carbonica generate dalla produzione di idrogeno blu potrebbero essere immagazzinate permanentemente nella roccia circostante, evitando così che queste emissioni entrino nell'atmosfera. Secondo Lorena Moscardelli, coautrice dello studio e direttrice dell'ufficio State of Texas Advanced Resource Recovery (STARR), la co-ubicazione delle infrastrutture di superficie, il potenziale di energia rinnovabile, le condizioni favorevoli del sottosuolo e la vicinanza ai mercati sono elementi chiave per pianificare lo stoccaggio dell'idrogeno nel sottosuolo. STARR si sta attualmente impegnando con opportunità energetiche emergenti nel Texas occidentale che coinvolgono il potenziale di cattura, utilizzo e stoccaggio di idrogeno e carbonio per la regione.