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25.07.2025
Demolito il serbatoio pensile dell’ex caserma Lupi di Toscana

Alle 12.20 di sabato 19 luglio 2025 il quartiere di Soffiano ha trattenuto il fiato per pochi, interminabili istanti: poi il botto secco delle microcariche, una nuvola di polvere biancastra, il ruggito del cemento che cede e la grande torre‑serbatoio alta 35 metri, per decenni sentinella silenziosa dell’ex caserma Lupi di Toscana, si è accasciata su se stessa, riducendosi in un cumulo di macerie compatte.

Il crollo controllato, frutto di un’esplosione progettata al millimetro, segna l’inizio visibile della trasformazione della vasta area militare (oggi di proprietà del Comune di Firenze) in un quartiere di edilizia sociale, servizi e verde pubblico.

La torre‑idrica non era solo la struttura più imponente da smantellare, ma anche la più iconica: svettava sopra i tetti fin dagli anni Cinquanta, quando la caserma Gonzaga ospitava reggimenti dell’esercito.

Il suo abbattimento chiude definitivamente la stagione militare del sito e apre quella civile di una cittadella per studenti da 114 posti letto (55 camere singole, 38 doppie e 21 mini‑alloggi) affiancata da aule studio, sale riunioni, spazi fitness, emeroteca e parcheggio interrato con 31 posti auto.

Il progetto, finanziato in parte con fondi del Pnrr, punta a ridare vita a una delle ultime grandi aree dismesse della città con percorsi ciclabili, piazze e un grande parco pubblico.

In parallelo, sono in corso la rimozione dei residui di tiro nel vecchio poligono e la bonifica dei manufatti in cemento‑amianto, operazioni propedeutiche alla creazione di zone verdi e nuovi servizi di quartiere.

Dietro le parole e il clamore mediatico si muove una macchina tecnica imponente: tutti i manufatti sono stati prima mappati e bonificati; le microcariche sono state collocate all’interno dei pilastri cavi della torre, calcolando il ritardo di pochi millisecondi tra un’esplosione e l’altra per piegare la struttura su un lato prestabilito e ridurre l’impatto acustico.

Il volume complessivo abbattuto, 21.000 metri cubi, verrà frantumato, separato dai ferri d’armatura e smaltito o riutilizzato come sottofondo stradale, in un’ottica di economia circolare.

La prossima tappa sarà l’avvio, entro fine anno, dei lavori di costruzione vera e propria del complesso residenziale, mentre nel frattempo proseguono le attività nell’ex poligono: disallestimento dei bersagli, rimozione dei sacchi para‑colpi, setacciatura del terreno per intercettare i frammenti di piombo. Quando il parco aprirà, i residenti troveranno sentieri ombreggiati, campi sportivi e spazi per eventi di quartiere.