La domanda di petrolio della Cina nel mezzo dell’epidemia di coronavirus sta probabilmente causando il peggior shock della domanda di petrolio ai mercati dopo la crisi finanziaria del 2008-2009, con una domanda cinese che precipita del 20% rispetto alla domanda tipica della stagione, fonti con una conoscenza interna dell’industria cinese disse a Bloomberg.
A causa delle estese restrizioni di viaggio e dello stallo delle attività di fabbrica, questo crollo del 20% nella domanda di petrolio è pari a circa 3 milioni di barili al giorno (bpd) ed è lo shock più improvviso alla domanda globale di petrolio dall’11 settembre, secondo Bloomberg.
Il calo dei prezzi del petrolio, dovuto alle preoccupazioni della domanda sul coronavirus, ha fatto sì che l’OPEC e i suoi alleati si preoccupassero di cosa fare dopo che il loro accordo di riduzione della produzione sarebbe scaduto a marzo.
Di sicuro, le conseguenze del coronavirus sull’economia saranno sicuramente pesanti: però, almeno nell’immediato, c’è un dato controcorrente.
Si tratta del prezzo del petrolio e di conseguenza del gasolio: negli ultimi giorni sta perdendo clamorosamente quotazione ed è sicuramente destinato ancora a scendere.
Il ministero dello Sviluppo Economico, infatti, stimava il prezzo medio settimanale del gasolio a metà gennaio a 1.493,37, ma il 27 gennaio era già sceso a 1.482,32, fino a crollare, in questi giorni, a 1.468,97.