09.06.2023
La domanda di Biocarburanti spinge l’Industria verso grassi animali e olio da cucina riciclatoUn recente esame condotto da S&P Global Commodity Insights Agribusiness Consulting ha evidenziato come grassi animali e olio di cucina riciclato stiano guadagnando importanza, insieme a litio, cobalto e rame, in quanto risorse chiave per la transizione energetica. Le crescenti limitazioni negli approvvigionamenti di tali materiali stanno destando preoccupazione. L'indagine, dal titolo "Biofuel Feedstock Trade Flows: First Come, First Served?" (Flussi commerciali di materie prime per biocarburanti: chi arriva primo, serve primo?") sottolinea come le politiche proattive in Nord America e in Europa per l'incremento della produzione di diesel rinnovabile abbiano determinato un innalzamento del commercio internazionale di tali materie prime per biocarburanti a basse emissioni di carbonio. Questi ultimi sono favoriti per il loro basso impatto ambientale e per il fatto che il loro uso non interferisce con le aree coltivabili. L'uso globale di biocarburanti da tutte le fonti è salito del 100% dal 2015 al 2022, mentre la produzione è aumentata solo del 25%. Questa tendenza è ancor più evidente per le materie prime a basse emissioni di carbonio, afferma lo studio. Nel 2022, le materie prime per biocarburanti a basse emissioni di carbonio hanno costituito il 20% dei flussi commerciali globali di materie prime (oli vegetali e materie prime a basse emissioni di carbonio), rispetto al 10% nel 2015. In meno di cinque anni, l'industria dei biocarburanti ha superato l'industria degli alimenti per animali, diventando il principale utilizzatore di tali materiali in Stati Uniti, Canada ed Europa. A partire dal dicembre 2022, gli Stati Uniti hanno iniziato ad importare significative quantità di olio da cucina usato dalla Cina, che ha esportato 130.000 tonnellate negli USA nel primo trimestre del 2023, diventando fino ad oggi il maggior esportatore del Paese nel 2023. Essendo prodotti di scarto, le materie prime per biocarburanti a basse emissioni di carbonio hanno un potenziale di produzione limitato e una bassa elasticità rispetto alla crescente domanda di biocarburanti. Pertanto, l'industria dei biocarburanti si sta rivolgendo al mercato delle importazioni per compensare le carenze di approvvigionamento interno. America Latina e Sud-Est asiatico, con un previsto aumento costante del consumo di carne e olio vegetale per decenni, sembrano pronti a diventare fornitori chiave. La raccolta di grassi animali e olio da cucina riciclato in queste regioni sarà cruciale per servire i mercati nordamericani ed europei, dove la produzione di tali materie prime si è stabilizzata, suggerisce l'analisi. Secondo lo studio, negli anni a venire ci si aspetta che gli sforzi per intensificare il commercio internazionale proseguano, dato che si prevede un aumento della produzione di diesel rinnovabile entro il 2030. Poco dopo, l'anticipata crescita del carburante per aviazione sostenibile (SAF), essenziale per la decarbonizzazione di tale settore, eserciterà ulteriore pressione sulle risorse e sulla loro riallocazione. Di fronte all'intensificarsi della competizione per l'acquisizione di materie prime, le aziende energetiche in Nord America e in Europa stanno garantendo le proprie risorse attraverso integrazioni e joint venture con aziende agricole locali. Si prevede che seguirà l'integrazione verticale internazionale, afferma l'analisi. Da parte loro, l'industria dei semi e i produttori di biocarburanti stanno sviluppando collaborazioni innovative basate sull'introduzione di nuove "colture energetiche". Queste ultime sono caratterizzate da alta resa o contenuto di olio di semi oleosi, basso impatto ambientale, capacità di crescere in rotazione con altre colture e non sono considerate colture alimentari.