Nel Medioevo il fuoco era insieme alleato e nemico: scaldava le stanze, illuminava le notti e dava vita alle cucine; ma bastava una scintilla di troppo per trasformarlo in un flagello capace di distruggere interi villaggi e castelli. Per questo motivo, la gestione del fuoco era un tema cruciale nella vita quotidiana delle comunità medievali: la prevenzione degli incendi non era un concetto astratto ma una necessità concreta.
Al Castello di Fumone, in Ciociaria, un piccolo segno inciso nella pietra testimonia questa consapevolezza: la scritta “Arse Verse”, un’antica formula che potremmo tradurre come “che il fuoco arda altrove”.
Non un cartello di divieto come li conosciamo oggi, con pittogrammi e colori standardizzati, ma una sorta di scongiuro inciso sul muro: un invito, quasi una preghiera, affinché le fiamme restassero lontane dalle mura fortificate.
Il fatto che questa frase sia sopravvissuta nei secoli ci restituisce uno spaccato sorprendente della cultura antincendio medievale: all’epoca non esistevano i vigili del fuoco organizzati come li intendiamo oggi, né sistemi idrici centralizzati capaci di spegnere un rogo con rapidità; la difesa contro gli incendi si basava su regole tramandate oralmente, su avvertimenti simbolici, su rudimentali strumenti di estinzione come secchi, sabbia o ganci di ferro per abbattere parti di tetto in fiamme.
In questo contesto, una scritta come “Arse Verse” svolgeva una funzione doppia: ricordava a chiunque fosse di passaggio l’importanza di prestare attenzione, e al tempo stesso affidava la sicurezza alla forza evocativa delle parole.
Il Castello di Fumone, noto per il suo ruolo strategico come vedetta e prigione papale, era particolarmente vulnerabile agli incendi: le strutture lignee interne, i magazzini di provviste, i tetti e gli arredi potevano bruciare facilmente, compromettendo la sicurezza dell’intera guarnigione. È significativo che proprio qui, tra mura di pietra che hanno visto secoli di storia, sia rimasto inciso un monito così diretto e, in fondo, moderno nella sua intenzione.
A pensarci bene, “Arse Verse” può essere considerato un prototipo di segnaletica antincendio, un’antenata lontana dei cartelli che oggi indicano estintori, idranti e vie di fuga: non indicava dove andare o cosa fare in caso di emergenza, ma svolgeva la stessa funzione ossia sensibilizzare, mettere in guardia, invitare alla prudenza.