Da tempo il tema della prevenzione incendi negli edifici universitari è al centro del dibattito, tra filoni normativi, scadenze prorogate e la consapevolezza crescente dell’importanza della sicurezza per studenti, docenti e personale. Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del 3 settembre 2025 del decreto del 14 agosto 2025, si apre una nuova fase: più strutturata, articolata e concreta, nel percorso di adeguamento antincendio per le università e le istituzioni dell’Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica (AFAM)
Con la pubblicazione del Decreto del 14 agosto 2025, diventato operativo il giorno seguente, si apre un vero cammino: le università sono chiamate a muoversi lungo step ben definiti e non si tratta solo di riempire moduli, ma di dare forma a un’idea di sicurezza tangibile e concreta.
Entro il 31 dicembre 2025, chi dirige strutture nelle categorie B e C (secondo il DPR 151/2011) dovrà compiere i primi passi fondamentali: far valutare dai Vigili del Fuoco il progetto di adeguamento e presentare una SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) che attesti l’attuazione delle misure base, come illuminazione di sicurezza, impianti di allarme, estintori, segnaletica e un’organizzazione interna che consenta di convivere temporaneamente con eventuali disfunzioni strutturali.
Il 31 dicembre 2027 viene posto come traguardo finale: entro allora, tutte le strutture dovranno essere pienamente conformi. Il completamento può avvenire secondo il D.M. 26 agosto 1992 o, in alternativa, scegliendo di rispettare le norme più aggiornate dei DM 3 agosto 2015 e 7 agosto 2017.
Questo doppio binario temporale non è un invito alla procrastinazione, ma un incentivo a prendere misure gestionali concrete per ridurre rischi nell’immediato. Si tratta di azioni che traducono in atti quotidiani il concetto di responsabilità:
– Limitare i materiali infiammabili o separarli, per ridurre il potenziale incendio.
– Controllare gli ingressi, calibrando il numero di persone presenti in base alla sicurezza delle vie di fuga.
– Intensificare la sorveglianza degli ambienti, con controlli più frequenti.
– Formare e aumentare il personale antincendio, anche ricorrendo a collaborazioni esterne quando serve.
– Sensibilizzare studenti e personale, facendo della sicurezza una consapevolezza diffusa.
– Organizzare più esercitazioni antincendio annuali per allenarsi a gestire l’emergenza.
– Tenere i piani di emergenza aggiornati, in particolare quando si svolgono lavori, ristrutturazioni o ci sono cantieri attivi.
Questo percorso si muove sulla linea dell’azione responsabile: nessuna sospensione della sicurezza, ma piuttosto una strutturazione progressiva di impegni e miglioramenti. Entro il 2025, il decreto chiede di mettere le fondamenta; entro il 2027, di edificare il castello della conformità completa.