16.05.2025
Acciaio e materiali compositi per il mercato dei serbatoi di stoccaggio GNL

L’industria dello stoccaggio del gas naturale liquefatto (GNL) si trova in una fase di trasformazione guidata da una domanda globale in crescita, innovazioni nei materiali e un’attenzione sempre maggiore a sostenibilità e sicurezza.

Valutato 14,64 miliardi di dollari nel 2024, il mercato è previsto raggiungere i 21,22 miliardi entro il 2029, con un tasso di crescita annuale composto del 7,7 %: questa espansione è spinta da fattori quali l’aumento del commercio internazionale di GNL, il potenziamento delle flotte di unità galleggianti di stoccaggio e rigassificazione (FSRU) e la spinta verso fonti energetiche più pulite rispetto a carbone e olio.

Negli ultimi anni il gas naturale liquefatto è emerso come pilastro della transizione energetica: la sua capacità di ridurre emissioni nocive in confronto ai combustibili tradizionali ha innescato investimenti massicci in infrastrutture di stoccaggio e trasporto.

Storicamente l’acciaio tradizionale è rimasto lo standard per i serbatoi GNL, grazie alla sua comprovata resistenza a temperature criogeniche e pressioni elevate, ma  materiali alternativi si stanno affermando per migliorarne i costi e le prestazioni:
– Acciai alto-manganese (22,5–25,5 % di Mn) offrono straordinaria duttilità, ottima tenacità a –196 °C e robusta resistenza alla fatica, riducendo i costi di produzione rispetto agli acciai al nichel.
– Acciaio al 9 % di nichel, già noto per il suo comportamento a freddo estremo, compete ora con gli alto-manganese in termini di resistenza e plasticità, pur mantenendo un prezzo più contenuto rispetto alle leghe classicamente utilizzate.

Sono innovazioni che spingono le aziende a sperimentare leghe ibride e trattamenti termici avanzati, mirando a ridurre il boil-off gas e a migliorare la durabilità dei serbatoi nel lungo termine.

Le tipologie di serbatoi e gli ambiti d’impiego sono:
– Serbatoi self-supporting, che non fanno parte integrante della struttura di contenimento primaria, detengono il 74,7 % del valore di mercato nel 2023, grazie alla loro versatilità in ambienti onshore, offshore e marittimi. I modelli, spesso realizzati in configurazioni verticali, orizzontali o prismatiche, permettono costruzioni parallele e facilitano operazioni di manutenzione e ispezione indipendenti dal contenitore esterno.
– Il segmento Energy & Power utilizza serbatoi GNL per il peak shaving e come carburante di riserva in aree remote e piani di emergenza, mentre il settore Transportation & Logistics cresce grazie alla spinta verso navi e camion alimentati a GNL, considerato un’alternativa più pulita al diesel.

L’Asia Pacifico guida il mercato globale, con oltre il 30 % di quota, spinto dalla crescente domanda energetica di Cina e India e da massicci programmi di infrastrutture rurali e portuali; in Europa e Nord America l’attenzione è sui piccoli impianti di GNL bunkering e sul riequilibrio delle riserve dopo stagioni critiche. In Giappone, la collaborazione tra JERA e Saibu Gas per un terzo serbatoio da 230.000 kL al terminal di Hibiki (operativo entro il 2029) evidenzia come i grandi operatori puntino sulla condivisione delle infrastrutture per gestire al meglio le oscillazioni di domanda e integrare futuri carburanti a basse emissioni.

Nonostante prospettive rosee, il settore affronta ostacoli significativi:
– Costi iniziali elevati per materiali e impianti criogenici, che possono rallentare l’adozione in mercati emergenti.
– Regolamentazioni ambientali sempre più stringenti sui leak-off e sulle emissioni di gas di ebollizione (boil-off gas) richiedono soluzioni di monitoraggio avanzate.
– Volatilità dei prezzi delle materie prime, che impatta sui margini delle aziende e sulle strategie di procurement.

Sul fronte opposto, le opportunità comprendono:
– L’espansione del trasporto marittimo e delle FSRU come estensioni flessibili dei terminal terrestri.
– L’integrazione di IoT e intelligenza artificiale per il telecontrollo e la manutenzione predittiva dei serbatoi.
– Lo sviluppo di materiali riciclabili e processi di produzione a minore impronta di carbonio.