L’industria dello stoccaggio del gas naturale liquefatto (GNL) si trova in una fase di trasformazione guidata da una domanda globale in crescita, innovazioni nei materiali e un’attenzione sempre maggiore a sostenibilità e sicurezza.
Valutato 14,64 miliardi di dollari nel 2024, il mercato è previsto raggiungere i 21,22 miliardi entro il 2029, con un tasso di crescita annuale composto del 7,7 %: questa espansione è spinta da fattori quali l’aumento del commercio internazionale di GNL, il potenziamento delle flotte di unità galleggianti di stoccaggio e rigassificazione (FSRU) e la spinta verso fonti energetiche più pulite rispetto a carbone e olio.
Negli ultimi anni il gas naturale liquefatto è emerso come pilastro della transizione energetica: la sua capacità di ridurre emissioni nocive in confronto ai combustibili tradizionali ha innescato investimenti massicci in infrastrutture di stoccaggio e trasporto.
Storicamente l’acciaio tradizionale è rimasto lo standard per i serbatoi GNL, grazie alla sua comprovata resistenza a temperature criogeniche e pressioni elevate, ma materiali alternativi si stanno affermando per migliorarne i costi e le prestazioni:
– Acciai alto-manganese (22,5–25,5 % di Mn) offrono straordinaria duttilità, ottima tenacità a –196 °C e robusta resistenza alla fatica, riducendo i costi di produzione rispetto agli acciai al nichel.
– Acciaio al 9 % di nichel, già noto per il suo comportamento a freddo estremo, compete ora con gli alto-manganese in termini di resistenza e plasticità, pur mantenendo un prezzo più contenuto rispetto alle leghe classicamente utilizzate.
Sono innovazioni che spingono le aziende a sperimentare leghe ibride e trattamenti termici avanzati, mirando a ridurre il boil-off gas e a migliorare la durabilità dei serbatoi nel lungo termine.
Le tipologie di serbatoi e gli ambiti d’impiego sono:
– Serbatoi self-supporting, che non fanno parte integrante della struttura di contenimento primaria, detengono il 74,7 % del valore di mercato nel 2023, grazie alla loro versatilità in ambienti onshore, offshore e marittimi. I modelli, spesso realizzati in configurazioni verticali, orizzontali o prismatiche, permettono costruzioni parallele e facilitano operazioni di manutenzione e ispezione indipendenti dal contenitore esterno.
– Il segmento Energy & Power utilizza serbatoi GNL per il peak shaving e come carburante di riserva in aree remote e piani di emergenza, mentre il settore Transportation & Logistics cresce grazie alla spinta verso navi e camion alimentati a GNL, considerato un’alternativa più pulita al diesel.
L’Asia Pacifico guida il mercato globale, con oltre il 30 % di quota, spinto dalla crescente domanda energetica di Cina e India e da massicci programmi di infrastrutture rurali e portuali; in Europa e Nord America l’attenzione è sui piccoli impianti di GNL bunkering e sul riequilibrio delle riserve dopo stagioni critiche. In Giappone, la collaborazione tra JERA e Saibu Gas per un terzo serbatoio da 230.000 kL al terminal di Hibiki (operativo entro il 2029) evidenzia come i grandi operatori puntino sulla condivisione delle infrastrutture per gestire al meglio le oscillazioni di domanda e integrare futuri carburanti a basse emissioni.
Nonostante prospettive rosee, il settore affronta ostacoli significativi:
– Costi iniziali elevati per materiali e impianti criogenici, che possono rallentare l’adozione in mercati emergenti.
– Regolamentazioni ambientali sempre più stringenti sui leak-off e sulle emissioni di gas di ebollizione (boil-off gas) richiedono soluzioni di monitoraggio avanzate.
– Volatilità dei prezzi delle materie prime, che impatta sui margini delle aziende e sulle strategie di procurement.
Sul fronte opposto, le opportunità comprendono:
– L’espansione del trasporto marittimo e delle FSRU come estensioni flessibili dei terminal terrestri.
– L’integrazione di IoT e intelligenza artificiale per il telecontrollo e la manutenzione predittiva dei serbatoi.
– Lo sviluppo di materiali riciclabili e processi di produzione a minore impronta di carbonio.